giovedì 27 settembre 2018

Quando eravamo eroi





How I can begin anything new with all of yesterday in me? (Leonard Cohen)

Guardando quei tre bambini vestiti da eroi, mi sono detta -già quei tre bimbi aspettano me, aspettano di essere letti-.
Ho aperto il libro e ho trovato la mia frase, quella che mi è entrata sotto pelle, quella che mi ha graffiato la pelle fino ad infilarsi silenziosamente nelle vene e nel sangue. E quando trovo la mia frase allora il libro diventa mio, come un possesso senza permesso. E’ così e basta. Non ci sono spiegazioni.

La sinossi ve la faccio breve: è quella di  Alex che decide di ritornare in Italia dopo 15 anni mandando una mail ai suoi amici, gli Alieni. E’ tempo per Alex di ritrovare i suoi Alieni, la sua casa, forse, per un’ultima volta.

E’ un libro che mi ha fatto riflettere parecchio, che all’inizio è arrivato con la velocità di un uccello rapace infilzando le sue unghie dentro di me senza pietà. E ti entra in circolo subito cancellando tutto il resto iniettandoti tutta la sua potenza.

E’ un libro che che non ti colpisce per sbaglio ma che ti colpisce al centro , e allora ti guardi allo specchio e ti ritrovi in tutti i suoi personaggi  con l’anima che ha un freddo bestiale. E adesso?
Qui è Maggiore Tom a Torre di Controllo. Sto galleggiando nello spazio in modo molto strano“.
E la torre di controllo ti dice che è tempo di essere il tuo eroe, di essere te. Che le maschere non servono, che le maschere davanti allo specchio cadono tutte. E allora in quel momento ti togli tutto. E ti senti libera da chi ti dice cosa è meglio o cosa è peggio. Ti senti nuda e hai freddo, io odio avere freddo ma per ricostruire qualcosa bisogna partire sempre così.
” Non barare Alex,” mi dico ” La tua paura è che saranno loro a lasciarsi alle spalle te.”

E questo romanzo  ti fa cadere e ti fa annaspare con la polvere negli occhi per poi farti rialzare più forte e più consapevole di prima. Perchè la passione, l’amore, la rabbia con cui è stato scritto sono anche le tue. E credo che sia la prima volta, in vita mia, che certe parole mi sono bastate per mettere un punto dove doveva essere messo.

E’ come una doccia fredda, come il sale che ti brucia la lingua, come la nostalgia che ti toglie tutte le lacrime, come le onde del mare che ti portano via, come un taglio sul cuore e come un chirurgo pronto a metterti i punti.

Come si fa a rientrare in contatto con degli amici che hai abbandonato per 15 anni? Come ti riavvicini a loro? Come vinci la resistenza e la delusione di chi si è sentito tradito?.”

Attenti che sono proprio loro i perdenti i veri eroi, quelli che hanno il coraggio di essere se stessi, nella loro bellissima semplicità.

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