giovedì 27 settembre 2018

Eva



Cara Eva,
Volevo scriverti da un po’…ma lo faccio solo ora, solo dopo che hai ricevuto quella mail che non avresti mai voluto ricevere ma che speravi tanto arrivasse. Un colpo al cuore eh? Di quelli che ti stringono la gola e le vene fino a farti morire, vero? Dentro di te un terremoto tremendo, uno di quelli che devi mascherare senza fare capire nulla, nonostante crolli tutto attorno. 

Ora che farai Eva? Ma tu lo sai già. 

Eva io non ti ho letto, ti ho sentita in ogni parola, in ogni movimento, in ogni gesto. Ho chiuso gli occhi e ti ho vista tra gli alberi con lui. Ti ho vista in quell’abbraccio che avevi sognato da una vita ma che, invece ti ha gelato l’anima. 

Ho chiuso gli occhi e ho visto il giorno che era diventato talmente buio da non uscirne più. Hai chiuso la porta dietro di te, e hai pianto. Non ce la fai a portare anche questa croce? Ti dico una cosa: noi ce la facciamo sempre a portarle le nostre croci. 

Tu fra tutti, sei stata quella che hai sentito tutto di lui. Nel silenzio della tua anima fragile e potente. Perché solo chi ha quest’anima riesce a leggere tra le righe, a leggere gli occhi. E tu, tu ad un certo punto hai cancellato tutto. E sei tornata all’origine, sei tornata la prima donna. L’unica. La sola. Hai buttato via tutti i chiodi, la tua gabbia e ti sei liberata. Com’era il mondo prima di lui? non lo sapevi. 

Ora lo sai. Ora sai che il tempo è andato velocissimo per farti assomigliare a lui, ad essere lui. Fino in fondo Eva, lo hai amato fino in fondo, fino a quando pensavi di essere morta: in realtà stavi per rinascere più forte di prima. 

Eva, il mondo sta girando attorno a te, liberati da tutte le difese perché sai benissimo che il mondo prima di lui, non era mondo. 

Prima camminavi, ora riesci a volare di nuovo. Eccovi lì, un’unica persona. Eva. Ora per sempre.

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